La Vie En Rose

TRAMA:
Dall’infanzia alla fama, dal trionfo alla disperazione, da Belleville a New York: Vita, carriera e dolori di Édith Giovanna Gassion, in arte Édith Piaf (Marion Cotillard).
“Fatemi cantare, se non canto posso anche morire”.
Queste le ultime parole nella sua ultima esibizione, in uno struggente e storico concerto all’Olympia di Parigi, dove la Piaf commosse il mondo cantando “Non, je ne regrette rien“.
L’incredibile vita di questa donna, che di “rosa” non ha avuto quasi nulla, è raccontata da innumerevoli flashback in questo film diretto da Oliver Dahan.
La vita di questa straordinaria artista sembra che sia stata scritta apposta per un film.
Figlia di un saltimbanco viene cresciuta nel bordello gestito dalla nonna e, fin da bambina, finisce come la madre a cantare per strada per sopravvivere.
Il bar e la strada erano le cose più importanti per Edith, fino a quando finalmente, non venne scoperta da Louis Leplèe (Gerard Depardieu).
Indagata senza motivo per la morte di Leplèe, contemporaneamente arrivano i primi successi, e grazie ad un’altro impresario impara a cantare con disciplina arrivando al successo mondiale.
La vita di Edith Piaf è piena di avvenimenti molto tristi che hanno sconvolto sempre di più l’esistenza di questa artista.
La perdita di sua figlia ancora piccolissima, finisce in coma in seguito ad un’incidente stradale rischiando la vita, si innamora del pugile Marcel Cerdan (Jean-Pierre Martins), ma lui muore.
Con l’immenso dolore arriva la depressione, l’alcool, le droghe, la follia, l’invecchiamento precoce.
Nonostante il suo corpo era divorato dalla morfina e dalla malattia la sua voce rimase intatta.
La straordinaria storia di una delle voci più graffianti ed intense di tutti i tempi.

OPINIONI:
L’incredibile vita di Édith Piaf, soprannominata “il piccolo passero”, viene raccontata magistralmente in questo capolavoro cinematografico.
Il regista Olivier Dahan ritrae l’artista in tutta la sua maestosità, fatta di tragedie, di dolore e amore, per il canto e la musica.
Una pellicola sicuramente travolgente, che ripercorre la vita di questa straordinaria donna attraverso varie linee temporali, delineando quasi
perfettamente la sua impossibilità di vivere una vita “normale”.
Tutto questo ci viene raccontato con estrema passione, entrando nell’anima dell’artista e nel cuore della donna, dando una precisa idea
di cosa si nascondesse dietro quella voce cosi ricca ma straziante.
La straordinaria interpretazione di Marion Cotillard è commovente ed affascinante, meritando a pieni voti il suo Oscar come migliora attrice, dimostrando di essere
una delle più interessanti nuove leve del panorama cinematografico attuale.
La scelta di utilizzare la voce originale della Piaf nelle parti cantante, la trovo un astuzia intelligente, perchè solo la sua voce poteva raccontare le innumerevoli
note di dolore che hanno caratterizzato la sua vita.
Il film poggia su una colonna sonora con fondamenta solide, ovvero le canzoni più famose del reportorio di questa leggenda francese, una su tutte “Non, je ne regrette rien”.
Unica nota negativa è l’assenza di personaggi che ebbero una peso fondamentale nella vita della Piaf, come Yves Montand e Charles Aznavour.
Dahan riesce a sottolineare con foza la trasformazione della Piaf nell’arco della sua incredibile carriera, capace di superare i suoi limiti, di crescere artisticamente con il passare del tempo,
fino a quando il suo corpo si spense.
Un film assolutamente da non perdere!

PREMI VINTI:
31 premi vinti e 32 nomination
2 Premi Oscar 2008: migliore attrice protagonista (Marion Cotillard), miglior trucco
1 Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale
4 BAFTA per la migliore attrice protagonista, migliori costumi, migliore trucco, migliore musica
5 Premi César 2008 (su 11 nomination): migliore attrice (Marion Cotillard), migliore fotografia, migliori costumi, migliore scenografia, miglior sonoro