Milk

TRAMA:
Il film ripercorre gli ultimi otto anni della vita di Harvey Milk, dal 1970 al 1978, passato alla storia per essere stato il primo omosessuale dichiarato a ricoprire una carica politica in America.
Il film si apre con l’annuncio di Dianne Feinstein che informa la stampa dell’assassinio del consigliere Harvey
Milk, ucciso all’età di 48 anni insieme al sindaco George Moscone, dal collega reazionario e omofobo Dan White. Abile comunicatore, carismatico e tenace, Milk riusci a suscitare interesse nella stampa e nei lettori, diffondendo la voglia di cambiare e di consapevolezza, battendosi per i pari diritti e le pari opportunità per tutti, ottenendo simpatie da parte dei giovani e degli anziani, degli omosessuali e degli eterossesuali.
Il film si apre con varie immagini di repertorio, che testimoniano la persecuzione della polizia nei confronti degli omosessuali, con irruzioni in locali e negozi gay, intenti a maltrattare ed arrestare numerose persone tra il 1950 e il 1960.
Milk non ha avuto da subito la vocazione per il mondo politico, infatti fino all’età di 40 anni fu un normalissimo assicuratore, finchè un giorno decise di dare una svolta alla sua esistenza.
Incontra il suo grande amore in Scott Smith, un ragazzo più giovane di lui, ed insieme decisero di trasferirsi a San Francisco dove aprirono un piccolo negozio di fotografia, il Castro Camera, nel quartiere che sarebbe presto diventato un punto di riferimento per tutti gli omosessuali d’America grazie al suo indiscutibile impegno sociale.
Dopo diversi tentativi, grazie al fondamentale appoggio di tantissimi amici e volontari, Harvey Milk nel 1977 diventa consigliere comunale, divenendo il primo omosessuale dichiarato ad avere accesso a una importante carica pubblica in America.
“Il mio nome è Harvey Milk e sono qui per reclutare tutti”: così Milk apriva i suoi discorsi e incitava le folle di omosessuali e garantisti dei diritti umani, in una delle sue più grandi battaglie contro la “Proposition 6“, che voleva rendere legale il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente gay.
Troppo preso dalla politica comincia a non dedicare più le stesse attenzioni a Scott, l’amore della sua vita che non dimenticherà mai, buttandosi in una relazione poco convincente con un epilogo tragico.
Consapevole di essere un continuo bersaglio della rabbia altrui, Milk incide audiocassette da ascoltare nel caso della sua morte, dove racconta se stesso e il mondo che lo circonda.
Il film si conclude con una ripresa aerea emozionante, di una imponente fiaccolata di 30.000 persone di ogni razza, età, estrazione sociale ed orientamento sessuale, che attraversa le strade di San Francisco, in omaggio a Harvey Milk e al sindaco George Moscone.
I titoli di coda mostrano i reali protagonisti della vicenda affiancati agli attori da cui vengono interpretati, e viene raccontata la loro vita, dopo la tragica morte di Milk.
“La sua vita ha cambiato la storia ed il suo coraggio ci ha cambiato la vita”.

OPINIONI:
Priva di intoppi, la pellicola è caratterizzata da una sequenza di Flashback, che vanno a cogliere le radici dell’ignoranza che mobilitano l’uomo all’odio generato solo dalla stupidità umana.
Scorrevole e coinvolgente, il film confezionato da Gus Van Sant è semplice e diretto, pieno di documenti video di quegli anni, che contribuiscono a comprendere la dura realtà degli omosessuali degli anni 70 a San Francisco. Sceneggiato magistralmente da Dustin Lance Blank, il film è raccontato dallo stesso Harvey Milk, mentre registra i suoi pensieri su cassetta, timoroso di un ipotetico assassinio.
La forza del film viene alimentata dai protagonisti, tutti straordinariamente simili ai protagonisti reali, ma il film ruota intorno all’affascinante prova di Sean Penn che dona straordinaria credibilità al personaggio.
A quanto pare, per il volere dello stesso Sean Penn, Il film è stato girato interamente a San Francisco dove erano realmente avvenuti i fatti, se non fosse stato cosi l’attore si sarebbe rifiutato di prendere parte al film.
Fantastica la scena finale in cui vengono accostati Harvey e il sacrificio di Tosca, che si getta dagli spalti di Castel Sant’Angelo nella rappresentazione teatrale che fa da sottofondo alle ultime immagini del film, costringendo lo spettatore a non rimanere indifferente a questo accostamento sacrilego.
Sean Penn ha finalmente dimostrato quanto vale, forse perchè ha trovato nel personaggio il suo indiscusso senso di ribellione, meritando pienamente il suo Oscar targato 2009 come migliore attore protagonista.

Voto: 8,5/10

PREMI VINTI:
-Premi Oscar 2009
Oscar al miglior attore protagonista a Sean Penn
Oscar alla migliore sceneggiatura originale a Dustin Lance Black
-Screen Actors Guild Awards 2008
Miglior attore (Sean Penn)
-National Board of Review Awards 2008
Migliori dieci film
Miglior attore non protagonista (Josh Brolin)
-Independent Spirit Awards 2009
Miglior attore non protagonista (James Franco)
Miglior sceneggiatura d’esordio (Dustin Lance Black)
-American Film Institute
Top 10 Outstanding Movies of the Year
-34° Los Angeles Film Critics Association
Miglior attore (Sean Penn)
-74° New York Film Critics Circle Awards
Miglior film
Miglior attore (Sean Penn)
Miglior attore non protagonista (Josh Brolin)
-14° Broadcast Film Critics Association
Miglior attore (Sean Penn)
Miglior cast
-28° Boston Society of Film Critics
Miglior regista (Gus Van Sant)
Miglior attore (Sean Penn)
Miglior sceneggiatura (Dustin Lance Black)
-San Francisco Film Critics Circle Awards
Miglior film
Miglior regia (Gus Van Sant)
Miglior attore (Sean Penn)
Miglior sceneggiatura originale (Dustin Lance Black)
-Palm Springs International Film Festival
Miglior attore (Sean Penn)
-Southeastern Film Critics Association Awards
Miglior film
Miglior attore (Sean Penn)
Miglior sceneggiatura originale (Dustin Lance Black)