Oceani 3D

TRAMA:
Per Oceani 3D, il film – documentario prodotto da Jean Michel Cousteau (figlio del famosissimo esploratore e oceanografo Jacques) non si può parlare di una vera trama, in quanto questo si abbandona totalmente all’anarchia naturale della vita del mare. Più che altro, la storia prende piede in base al viaggio di una tartaruga, che da abitatrice dei mari scruta tutte le creature che incontra sul suo percorso. Mentre nella versione originale, quella francese, la voce narrante è stata affidata a Marion Cotillard, in quella italiana la narrazione esterna è stata affidata ai 3 comici Aldo, Giovanni e Giacomo. I tre sono a bordo della tartaruga come se fossero su una navicella spaziale dove ognuno ha il suo ruolo: Giacomo il capitano, Aldo il passeggero frenetico, un po’ disorientato e stupido, Giovanni chiude il cerchio con la sua ironia e schiettezza. Essendo il film in 3D, si ha davvero l’impressione di nuotare tra squali, cavallucci marini, balene, balenottere e tutte le varietà di pesci e mammiferi, che verranno individuati e in qualche modo discussi dai tre comici a bordo della tartaruga. Oceani 3D, uscito dopo 7 anni dall’inizio delle sue riprese, è un viaggio nel silenzio ovattato degli oceani, dove la vita si muove sinuosa e valgono regole lontanissime da quelle della terraferma. Tra un’esplorazione e l’altra, dove ogni esemplare viene descritto meticolosamente dal capitano Giacomo, si affrontano anche temi come l’estinzione delle specie, come è l’esempio del lamantino.
OPINIONI
Se prendiamo in considerazione un docu-film sull’oceano, girato nell’arco di 7 anni da 400 operatori e da un produttore che volevano rendere l’idea di cosa significa vivere sotto il mare, non possiamo non prendere in considerazione la componente della “musica” del mare, del suo silenzio. Le voci di Aldo, Giovanni e Giacomo, per quanto divertenti e spassose si possano trovare, seppur seguendo un testo scritto da un quarto (Pino Insegno), non si legano al naturale silenzio del mare. Anzi, essendo questo non un silenzio totale, ma un insieme di suoni e micro suoni, si scontra terribilmente con il volume delle voci dei tre comici narranti. Data la splendida fattura del film, sarebbe stato meglio lasciarlo così com’era. E’ pur vero che bisogna rendere il momento formativo (perché di questo si tratta) più coinvolgente, ma sarebbe stato meglio definire alcuni limiti.